Scacchi a colori di Pasquale Colucci a cura di Marco Salvario
Fig.
Colucci
Illustratore:
Carmela Piscopia
Editore:
Messaggerie Scacchistiche
Anno
edizione: 2019
ISBN:
8898503164
Pagine:
64 p., € 10,00
“101
aforismi, racconti brevi, umorismo e giochi enigmistici”, il
sottotitolo ci avverte subito che oltre gli scacchi c’è molto di
più. Gli scacchi sono un gioco bianco e nero: bianchi e neri i
pezzi, bianche e nere le sessantaquattro caselle della scacchiera;
eppure sono un universo così pieno di sfaccettature che i colori
saltano fuori per forza.
Grande
appassionato del nobile gioco, presidente e tra i fondatori
dell’A.S.I.A.S. (Associazione Scacchistica Italiana Amici Sumus),
che annovera più di trecento appassionati del telegioco (il gioco
per corrispondenza, una volta prevalentemente postale e oggi sempre
più telematico), candidato maestro a tavolino e maestro per
corrispondenza, istruttore della FSI – Federazione Scacchistica
Italiana, Pasquale Colucci ha raccolto le sue esperienze e le sue
analisi sul mondo scacchistico e non scacchistico in 64 pagine, il
numero non è casuale, ironiche e graffianti, che divertiranno sia
gli appassionati sia coloro che sempre hanno guardato dall’esterno
il nostro mondo, senza riuscire a capirlo completamente. Vero che
certi aforismi e certe morali per i non adepti risulteranno molto
ostici, ma questo non è un limite quanto uno sprone.
Che
l’autore sia tifoso dell’Inter può spiegare il tono spesso
malinconico e frustrato che a volte si respira. “Gli scacchi sono
sofferenza”, scrive infatti l’autore, ma la nostra vita è
sofferenza e lo è di conseguenza ogni gioco, perché per bravo e
determinato che uno sia, sempre ci sarà uno più bravo di lui; e se
la sconfitta spesso si riesce a imputarla a cause aleatorie, una
distrazione, stanchezza, sfortuna, è e resta uno schiaffo che
abbiamo subito alla nostra intelligenza e alla nostra creatività.
Chi
conosce e segue i post di Pasquale Colucci su facebook, sa che vivace
e saggio provocatore troverà nel libro, chi non lo conosce può
recuperare il tempo perso e, letto e riletto il libro, sentire il
richiamo degli scacchi, dolce e pericoloso come il canto delle
sirene.
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