17 settembre 2019

Mutevoli paesaggi Mostra di Federico Guerri a cura di Marco Salvario

Mutevoli paesaggi
Mostra di Federico Guerri
a cura di Marco Salvario

Weber & Weber – Via San Tommaso 7, Torino
31 maggio – 14 settembre 2019


Nella pittura di Federico Guerri, artista affermato e in grado di regalare emozioni come pochi altri, ben si nota l’impostazione che ha avuto sulla sua tecnica lo studio come scultore. Di affascinante maestria, infatti, sono la cura e la pulizia del tratto e del disegno, al punto di non usare il colore in quanto aggiunta inutile e superflua. Tutto nelle opere è linea, curva, tonalità di grigio. Quello che in artista meno esperto sembrerebbe la base del lavoro, in Guerri diventa realizzazione completa e finita, che nulla in più necessità.
Fino al 14 settembre, la galleria Weber & Weber, ha ospitato nei suoi spazi raffinati ed eleganti una serie di lavori inediti di questo validissimo artista.



Non è facile commentare le opere di Guerri, mentre tanto semplice e immediato è mettersi davanti ad esse e perdersi nel dedalo ordinato dei loro movimenti. No, non è facile neppure questo, perché riuscire a trovare la distanza giusta con la tela, è una separazione fondamentale tra chi vuole privilegiare la visione d’insieme nel suo pieno respiro e chi si perde nella ricerca di dettagli, che spesso sono autentici preziosi cammei.
Ogni lavoro è il risultato di una creazione spontanea e di un lavoro di una precisione e di un’attenzione che credo di potere definire senza timore di smentita, maniacale. La capacità di visione e controllo della realizzazione da parte dell’artista è sorprendente.
Davanti a noi c’è un frammento finito, completo, e che pure è parte di una realtà fantastica enorme, universale. Il tassello di un grande mosaico, uno squarcio di un mondo triste, malato, decadente, che era proiettato verso il cielo e ora si ripiega su se stesso. Lo slancio vitale è finito, le trionfanti metropoli sono assediate dalla natura che riprende i suoi spazi. Siamo stati i costruttori di utopistiche torri di Babele che ci stanno franando addosso.
Ognuno è libero di forzare il messaggio ricevuto ornandolo di significati anti capitalisti, ecologisti, o di pura crisi morale. Io non lo farò e mi fermo alla denuncia di una decadenza descritta con dolore, angoscia e senza indulgenza. Il messaggio che io ho ricevuto, è un disperato grido di allarme. Attenti, guardate a dove l’umanità sta precipitando! E il punto di non ritorno potrebbe già essere stato superato.



Siccome mi rendo benissimo conto che il formato delle mie figure non può rendere neanche in parte idea di cosa contengano le opere di Federico Guerri, spero che il dettaglio che allego possa, per quanto in minima parte, rendergli giustizia.



Nessun commento:

Posta un commento

I commenti sono moderati e controllati quotidianamente.
Tutte le opinioni sono benvenute. E' gradita la pacatezza.

“Al di là dello spazio e del tempo. Il libro di Teneramata” di Ricardo Pérez Hernàndez a cura di Vincenzo Capodiferro

AL DI LÀ DELLO SPAZIO E DEL TEMPO La quinta dimensione: un’intuizione “indimostrata e indimostrabile all’evidenza dei sensi” “ Al di là ...