17 luglio 2019

INTERNATIONAL ART FESTIVAL ART SAVE THE PLANET 2019 - IMAGINE new world a cura di Marco Salvario

INTERNATIONAL ART FESTIVAL
ART SAVE THE PLANET 2019 - IMAGINE new world
a cura di Marco Salvario

Museo MIIT – C.so Cairoli 4, Torino
28 giugno – 13 luglio 2019

 ART SAVE THE PLANET 2019 - IMAGINE new world è una mostra coraggiosa, frutto di una selezione attenta di opere e di artisti, come il MIIT (Museo Internazionale Italia Arte) è ha abituato a proporre ai visitatori nella sua area espositiva di corso Cairoli.
L’argomento scelto è desolatamente di moda: il destino del nostro pianeta che noi stiamo avvelenando e uccidendo. Può l’arte contemporanea salvare la Terra o, almeno, dare un suo efficace contributo a tale battaglia? Un invito quindi a mettersi in gioco con stimoli e provocazioni, una sfida da giocarsi non soltanto sui contenuti, ma anche sui materiali usati, spesso recuperati o riciclabili; opere che possono spaziare dalla denuncia alla proposta di stili, dal grido di dolore al sogno, alla ricerca di soluzioni immediate per scongiurare un futuro catastrofico che è sempre più incombente e inarrestabile. Un futuro che ormai è presente.
Questi i temi purtroppo non hanno trovato a mio giudizio una risposta efficace e completamente convincente, ugualmente la mostra ha lanciato la sua denuncia e offerto opere valide e d’impatto.
Da segnalare una stanza riservata alle opere di grandi artisti moderni come Guttuso, Messina, Modigliani, De Chirico e Dufy. Di particolare interesse la litografia su carta del 1960 “Donna velata” del maestro Renato Guttuso.



Qualche citazione di artisti e opere:
Giuseppe Oliva.
Pittore siciliano quasi settantenne, con una pennellata corposa sa cogliere i riflessi e il movimento di un mare profondo e vivo. Un gioco di tinte e di luci incantevole e tridimensionale, una meraviglia magica che in questo caldo luglio torinese ha un richiamo quasi magnetico.


Beatrice Coppi.
Modenese di nascita e romana di adozione, è un'artista completa, in grado di cimentarsi con eccezionale abilità tecnica nella pittura, nell’affresco e nella scultura lavorando ogni materiale. Le due sculture in bronzo presentate alla mostra, “Migranti” e “Violenza sulle donne”, hanno al tempo stesso linguaggio moderno e fascino classico, trasportando con drammatica crudezza e senza retorica, immagini dolorose e attuali i cui resoconti ogni giorno riempiono quotidiani e telegiornali, in un’atmosfera disperata da tragedia omerica.



Ultime citazioni veloci per “Running Sardines” di Barbara Pecorari, “How much?” di Lucia Tomasi, “Genesi” di Fonachi e per le strutture in ferro di recupero di Carlo Bellomonte.


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