13 giugno 2019

Tax day, Imu e Tasi alla cassa di Antonio Laurenzano

Tax day, Imu e Tasi alla cassa
di Antonio Laurenzano
Per famiglie e imprese si avvicina il “tax day”. Bollino rosso sul calendario per il giorno 17 giugno (il 16 cade di domenica): alla cassa i proprietari di case di lusso, seconde case, altri fabbricati, aree edificabili per il pagamento di Imu e Tasi con la novità di possibili aumenti. La Legge di Bilancio 2019, votata dal Governo del… cambiamento, ha rimosso lo stop ai rincari degli Enti locali operativo dal 2016 permettendo quindi a Regioni e Comuni di aumentare le aliquote fino ai livelli massimi. Cioè il 3,3% per l’addizionale Irpef regionale, lo 0,8% per quella comunale e, dulcis in fundo, il 10,6 per mille per Imu e Tasi.
Leva fiscale sbloccata nell’ottica di garantire alla fiscalità locale le risorse necessarie per assicurare ai cittadini adeguati servizi pubblici, con le legittime riserve del caso rapportate ai conti in rosso di molti Comuni. Per il malcapitato contribuente la possibilità di ignorare ogni eventuale aumento deliberato: pagare l’acconto di giugno pari al 50% dell’imposta calcolata in base alle aliquote dell’anno precedente e saldare, con relativo conguaglio, il prossimo 16 dicembre. Attenzione però alle condizioni “soggettive” e “oggettive” intervenute nei primi sei mesi di quest’anno che possono modificare l’importo dovuto. Da monitorare, in particolare, cambi di residenza, data di nuove locazioni o di risoluzione di vecchi contratti di locazione, comodati ai parenti di abitazioni tenute a disposizione, variazioni urbanistiche dei terreni.
Un quadro normativo che potrebbe presto cambiare. Nel dossier della fiscalità locale c’è una proposta di una imposta unica con bollettino pre-compilato che dovrebbe assorbire l’attuale regime di doppia imposizione sugli immobili prodotta da Imu e Tasi. L’obiettivo dei firmatari è quello della semplificazione per mandare in archivio due balzelli calcolati sulla stessa base imponibile. Ma se l’intento appare lodevole, la beffa per i contribuenti si nasconde in uno dei 13 articoli della proposta di legge firmata dalla Lega. Si prevede per la nuova imposta un’aliquota massima dell’11,40 per mille rispetto a quella attualmente in vigore del 10,6 per mille, come somma delle aliquote di Imu e Tasi. “Un aumento ingiustificato, denuncia Confedilizia, per la tassazione sugli immobili che ha raggiunto, in totale, la cifra monstre di 50 miliardi di euro l’anno.”
Il mattone è “riserva di caccia” per l’imposizione comunale, un “bottino” per gli Enti locali di oltre 10 miliardi. Una tassazione in cerca di equità. Non si può continuare a tassare per fare cassa senza una complessiva riflessione sulla fiscalità immobiliare, e non solo quella relativa ai tributi locali, che tenga conto della perdurante crisi del mercato. Con l’italica fantasia si cambia il nome delle tasse ma il mattone resta sempre nei pensieri del Legislatore, peraltro latitante sulla riforma del catasto che da vent’anni attende la sua attuazione.
Sostituire nel sistema fiscale l’obsoleto concetto di “vano”, risalente al 1929, con quello di metro quadrato delle superfici, adattare i valori di proprietà e quelli locativi ai valori del mercato reale, sono passaggi indispensabili per superare iniquità e sperequazioni nelle tassazioni. Senza ignorare il “mistero buffo” tutto italiano delle abitazioni di lusso che sarebbero, secondo alcune stime, almeno dieci volte tante e che finora sono sfuggite all’occhio … poco vigile del fisco proprio a causa di una normativa superata dal tempo, non in linea con le dinamiche del mercato
Un vuoto legislativo che tarda a essere colmato. Da anni si opera in presenza di una frantumazione della legislazione tributaria e di una precarietà normativa, una strada non più percorribile per l’affermazione dei principi di civiltà giuridica con cui uno Stato moderno deve relazionarsi con i propri cittadini.

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