18 giugno 2019

ROMA AD 476 DI angelo Ivan Leone

ROMA AD 476 DI angelo Ivan Leone

Tutta la storia dei successori di Teodosio (379-395) in Occidente è intrecciata ai movimenti dei barbari. Nel 375 d.C., ci fu la pressione degli Unni dalle steppe dell’Asia centrale sui Visigoti, che ottennero da Valente di potersi stanziare nella zona della Tracia. Si ebbe però presto una rivolta dei Visigoti che portò alla disastrosa sconfitta di Roma ad Adrianopoli nel 378. Alla morte di Teodosio, inoltre, Alarico, capo dei Visigoti, riprese la sua indipendenza d’azione.
Stilicone, generale vandalo cui si erano affidati i due figli di Teodosio Arcadio e Onorio, imperatori rispettivamente d’Oriente e d’Occidente, cercò di arginare questo nuovo nemico di Roma che fu fermato in Veneto. Tuttavia, la situazione ai confini precipitava per una nuova invasione dei popoli germanici (Vandali, Alamanni, Alani, Burgundi, Svevi), che erano sospinti ancora dagli Unni nel 406. Stilicone fu assassinato nel 408 a seguito delle lotte tra fazioni alla corte di Onorio (imperatore d’Occidente). Così Roma perse, a un tempo, il suo miglior generale e il suo più forte difensore.
Gli effetti si videro drammaticamente nel 410, anno in cui la città eterna, per la prima volta dai tempi di Brenno, fu saccheggiata dai Visigoti di Alarico.
Emerse a questo punto un’ultima grande figura femminile di corte: Gallia Placidia, sorella di Onorio, presa in ostaggio da Alarico e data in moglie al successore di Alarico, Ataulfo. Ataulfo, però, fu pressato da Flavio Costanzo, magister militum di Onorio, e il suo successore Vallia lasciò riscattare Placidia da Onorio e ottenne in cambio, attraverso un foedus (patto), di creare nell’Aquitania (attuale Francia occidentale) un regno indipendente che fu il primo regno romano-barbarico (418). Con Gallia Placidia governò e difese l’impero l’ultimo grande generale di Roma, Ezio.
I primi successi di Ezio furono diplomatici, con la formazione di altri regni romano-barbarici. Fu concesso ai Vandali di Genserico di insediarsi in Africa; in una piccola parte della Gallia ci fu il regno dei Burgundi. Gli Unni, ai quali fu permesso di stanziarsi in Pannonia (attuale Ungheria), arrivarono ben presto, sotto la spinta tellurica di Attila, a uno scontro con l’Impero.
Nel 451 Ezio batté in una delle più importanti battaglie di tutti i tempi, ai campi Catalaunici, Attila. L’imperatore Valentiniano III ruppe con Ezio e lo fece uccidere ed egli stesso rimase ucciso per mano dei seguaci di Ezio nel 455. Dopo questo duplice assassinio, seguì un periodo di estrema confusione e l’Urbe eterna fu presa e violentemente saccheggiata una seconda volta nel 455 dai Vandali di Genserico. Sotto il regno dell’imperatore Maioriano (457-461) si ebbe l’ultima riscossa militare dell’Impero d’Occidente. Quando anche Maioriano fu assassinato, la crisi dell’Impero romano d’occidente raggiunse la sua fase terminale. Dopo un periodo di vacanza sul trono d’Occidente (472-474), l’imperatore d’Oriente Giulio Nepote nominò imperatore d’Occidente il proprio figlio, Romolo, vezzosamente chiamato Augustolo.
Tuttavia, anche l’Italia si avviava oramai a essere un regno romano-barbarico. Così, il barbaro Odoacre, sciro a guida di una confederazione di Eruli, depose Romolo Augustolo e rimandò le insegne imperiali a Costantinopoli. Acclamato re dalle truppe, chiese il riconoscimento all’imperatore d’Oriente e gli fu concesso nel 476 d.C. L’Impero Romano d’Occidente non esisteva più. Come ha scritto Arnaldo Momigliano, è caduto senza fare rumore.

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