24 giugno 2019

A futura memoria di Angelo Ivan Leone

A futura memoria di Angelo Ivan Leone   Gli italiani sono diventati tutti anticomunisti, dopo che il comunismo è morto e sepolto. Si sono dimenticati di aver votato per 50 anni il più grande partito comunista dell'occidente e di averlo votato liberamente senza che nessuna polizia segreta li obbligasse a farlo. D'altronde quello italiano è lo stesso popolo che, dopo essere stato per 20 anni, nella sua quasi totalità fascista e aver creduto, obbedito e combattuto, si accanì schifosamente sulla salma di un morto, in una pubblica piazza.   L'Italia di piazzale Loreto, ossia quella "macelleria messicana" come la definì Ferruccio Parri, monumento alla vergogna e all'infamia nazionale, non è mai finita. Anzi, non mi stupisce affatto questo ennesimo saggio della vigliaccheria nazionale, fatto in massima parte dalle stesse persone che quando c'era il PCI, ne sono sicuro, erano tutte con il pugno chiuso durante il funerale di Berlinguer. "In Italia le cose non cambiano, nè progrediscono, semplicemente marciscono" diceva Indro Montanelli, uomo di destra, quella vera, che veniva chiamato "fascista" da quelli che adesso sono tutti "anticomunisti". Ed era anticomunista quando esserlo comportava essere sparato nelle gambe dalle BR. P.S. BR sta per Brigate Rosse non per Bravi Ragazzi.

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