10 aprile 2018

LA SCATOLA DEI BOTTONI DI GWENDY di S. King e R. Chizmar recensito da Miriam Ballerini

LA SCATOLA DEI BOTTONI DI GWENDY di S. King e R. Chizmar
© Sperling & Kupfer 2018 
ISBN 978-88-200-6433-4   Pag.240 € 17,90

La storia narrata in questo romanzo prende e porta il lettore a leggere pagina dopo pagina senza fermarsi.
Gwendy è una ragazzina obesa presa di mira dal bullo di turno. Ecco che, stanca di essere presa in giro, comincia a correre sulla scala del suicidio, un sentiero che si trova a Castle Rock, la cittadina inventata da King, che più volte abbiamo trovato in diversi suoi romanzi.
Durante una di queste corse Gwendy fa uno strano incontro: Mr. Farris è un uomo composto, educato, che l’aspetta seduto su di una panchina per poterla incontrare.
Ovvio che lei non si fidi, sa bene come va il mondo e che non bisogna fidarsi degli estranei.
Ma quest’uomo è così per bene… allora gli si siede accanto e lui le affida una scatola di mogano.
Se lei preme una levetta, un piccolo vassoietto le donerà un cioccolatino come mai ne ha assaggiati e che l’aiuterà a dimagrire, ma non solo: a scuola diverrà brava senza sforzo, si trasformerà in una bella ragazza che tutti vorranno. Nello sport sarà fra quelli che eccellono…
Un’altra levetta e la scatola le regalerà delle monete d’argento valutate almeno ottocento dollari l’una.
Ma… c’è sempre un ma, non vi pare? E il ma di quella scatola è che ha altri bottoni, la responsabilità di eventi che potrebbero accadere al mondo sono nelle sue mani.
Gwendy terrà la scatola per anni, fino a quando Mr. Farris non verrà a riprendersela.
Come dicevo è un libro che in  un paio d’ore lo si legge. E forse è proprio questo il suo difetto: manca della genialità propria di King al quale il Maestro ci ha abituati.
Avremmo voluto saperne di più, ci sono temi e scene che avrebbero potuto essere più  sviluppati, mentre tutta la vicenda è stata come una corsa sulla giostra, dove siamo scesi alla fine del giro, allegri, ma ancora insoddisfatti.

© Miriam Ballerini

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