02 febbraio 2016

Asperger di Ninetta Pierangeli

 Asperger di Ninetta Pierangeli

Asperger è un romanzo per adulti, non molto lungo, di 119 cartelle standard. Il titolo prende il nome da una sindrome di tipo autistico che è stata definita abbastanza di recente, ed è poco conosciuta, rappresenta in un certo modo il mistero che c’è dietro i disturbi psichici e neurologici. E appunto questo è il tema del romanzo, che si sviluppa tutto all’interno di una precisa unità di luogo: un centro specializzato per la cura dei disturbi e delle patologie neurologiche e psichiatriche sia dell’età adulta che dell’infanzia. Si tratta di un centro della Asl di Roma all’avanguardia, dove operano specialisti delle diverse branchie, dove c’è una palestra e una piscina per la riabilitazione motoria, un orto per l’ortoterapia, un laboratorio per le attività artistiche, e naturalmente una sala d’attesa. Il romanzo si svolge interamente all’interno di questo centro, con una forte e compatta unità di luogo. I cinque personaggi principali pensano e parlano, ricordano la loro vita e incontrano gli altri sempre in questo luogo. La loro descrizione è esclusivamente psicologica. Ognuno di questi cinque personaggi riferisce della sua vita in prima persona, alternando la propria presenza e i propri discorsi in un ordine sempre uguale. La struttura complessiva del romanzo è dunque, possiamo dire, alla Pamuk.  I cinque personaggi principali sono: Claudio, il papà di Luca, un bimbo che misteriosamente non parla; Marco, un uomo affetto da un disturbo psichico, forse di tipo schizofrenico; Ezra, una giovane kossovara che ha subito un forte shock durante la guerra; Nina, la madre di un bimbo cerebroleso; Antonio, uno stalker in cerca di una rinascita. Attorno ai personaggi principali ve ne sono altri, incontrati nella sala d’attesa: Angelo, il bimbo dislessico, Silvana, la ragazza depressa, il personale medico, gli psicologi, e altri ancora.
A un certo punto, prende il via uno strano enigma: come mai nell’orto non sboccia quasi nulla?
Attorno a questo giallo surreale, si intrecciano le vicende dei protagonisti; lo scioglimento della vicenda è affidato al racconto di Silvana, che diventa così la sesta protagonista.
Il tema è forte e impegnativo, ma viene svolto in modo leggero e ironico. L’ambizione è quella di attingere a una poetica dell’umorismo di tipo pirandelliano, dove si piange e si ride. E’ senza dubbio un romanzo corale, dove ognuno parla di sé. Per rendere credibile il racconto, la lingua e la sintassi utilizzate sono mimetiche della realtà. Vi sono dunque elementi lessicali gergali e dialettali dell’area romana, poiché tutto di svolge a Roma. La sintassi è volutamente scorretta e a volte sconnessa; quasi tutti i personaggi utilizzano il pronome gli al posto di le e loro, i congiuntivi non ci sono o sono errati, ecc. Il flusso dei ricordi si intreccia con gli avvenimenti presenti, e il filo che sottilmente percorre le storie è un filo di amicizie e simpatie che avvolgono una speranza  che non viene meno, tranne nella solitudine finale di Silvana, avvolta di mistero. Solo nel racconto di Silvana si chiarirà il titolo del romanzo, con un unico accenno.
Particolare in questo romanzo, è la vicenda di Antonio, lo stalker. Nella letteratura corrente, c’è una grande riflessione sulle vittime di stalking, ma mai nessuno parla dall’altra parte, dalla parte del maniaco, che non è un mostro, ma un uomo affetto da patologia, che può essere recuperato.
Il romanzo osa affrontare dunque un tema denso in modo ironico e divertente. Le situazioni che si creano, gli incontri  e i discorsi che si intrecciano sono a volte buffi e paradossali, come quando Ezra, scioccata dallo stupro della madre, avvenuto durante la guerra del Kossovo, va in giro a domandare agli uomini se hanno il loro pene e cosa ci fanno. E la risposta di Claudio, attonita, è: “io ci faccio la pipì”.
Dramma e ironia, mescolati insieme, lasciano l’impressione di una speranza leggera, sottile, sofferta, non impossibile.

Ninetta Pierangeli è un’insegnante di lettere e una scrittrice. Ha pubblicato diverse opere per bambini e ragazzi: Il tempo degli animali felici (Nicola Calabria Editore, 2006), Le avventure di Agostino il millepiedi (Edigiò, 2007), Il bar del porcospino (Edigiò, 2009), I colori del Natale (Nicodemo edizioni, 2009), Fiabe al personal computer (Edilet, 2011), Le pantere colorate (Edigiò, 2011), Lo zainetto (Bastogi, 2012), Il piccolo Gaio. Storia fantastica di Giulio Cesare (Edigiò, 2013).

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti sono moderati e controllati quotidianamente.
Tutte le opinioni sono benvenute. E' gradita la pacatezza.

E' tornato il lupo incontro a Belgirate