08 luglio 2015

FORMAZIONE E OCCUPAZIONE GIOVANILE IN EUROPA Il “pianeta giovani” fra incertezze e difficoltà. di Antonio Laurenzano

FORMAZIONE E OCCUPAZIONE GIOVANILE IN EUROPA

    Il “pianeta giovani” fra incertezze e difficoltà.


                                                                  di   Antonio  Laurenzano

            Quali sono  i valori dei giovani europei, i loro comportamenti, le loro aspettative  rispetto ai grandi mutamenti economici e politici del Vecchio Continente ? Sviluppare un discorso sulla condizione giovanile in Europa è molto difficile, perché il «pianeta giovani » appare una realtà assai variegata e differenziata. La frammentazione e le specificità di molte situazioni non possono essere ricomposte per una lettura e una interpretazione lineare del fenomeno.
 I diversi aspetti sociali collegati alla condizione giovanile in Europa non  si manifestano nello stesso modo nei singoli Paesi : essi dipendono dallo stadio dello sviluppo economico e dai fattori storici e sociologici peculiari alle singoli nazioni. L’Europa infatti è un conglomerato di culture che rifiutano di essere livellate dalle leggi dell’economia e della politica monetaria. Alla base di tutto c’è  una considerazione fondamentale : i comportamenti dei giovani sono riconducibili alla crisi del sistema sociale e politico,  al processo di crescente complessità della società e in particolare allo sviluppo tecnologico che brucia velocemente culture ed esperienze di lavoro in un clima di esasperata competitività.
            La condizione giovanile nel Vecchio Continente sta subendo in questi anni un forte cambiamento. Il faticoso processo di ricostruzione di una nuova identità socio-politica dovrà disegnare lo scenario europeo del Ventunesimo secolo per riconsegnare ai giovani il ruolo centrale di « soggetto sociale » in un’ Europa unita,  proiettata verso un futuro di progresso e benessere.
            Il nodo centrale rimane quello occupazionale. La disoccupazione costituisce in Europa il problema di fondo  rapportato al basso tasso di sviluppo dell’economia europea e, più in generale,  allo scenario internazionale.  Per i giovani l’Europa rappresenta un laboratorio, un cantiere di opportunità per nuovi orizzonti di studio, di apprendimento e di lavoro. E l’inclusione del «programma gioventù»  all’interno delle politiche comunitarie mira ad avvicinare l’Europa ai giovani ed aiutarli a scoprire una dimensione nuova di essere oggi europei, ma soprattutto mira a favorire un loro felice approccio con il mondo del lavoro. 
Investire in istruzione, formazione e apprendimento permanente di qualità è  essenziale. Il legame tra il valore  professionale della forza lavoro e il livello occupazionale è indiscutibile, come dimostrato dai dati Eurostat. La strada è ancora lunga. Vi è ancora un’eccessiva distanza tra la scuola e l’impresa : due mondi che parlano linguaggi diversi e che invece devono cominciare a dialogare per dare  una risposta  comune alla questione giovanile.
A Bruxelles si avverte chiara la necessità di dover rivitalizzare profondamente i due canali fondamentali della istruzione e della formazione, la prima intesa in termini di aggregazione dei vari progetti didattico - educativi nazionali, la seconda quale completamento naturale del percorso scolastico.  L’Europa ha infatti bisogno, con la flessibilità del mercato,  di una forza lavoro dinamica in grado di essere rapidamente assorbita dalle nuove realtà produttive, per rispondere alle sfide della globalizzazione economica.  Scuola e mercato del lavoro non sempre si sono incrociati  sulla strada della crescita  dei singoli Paesi dell’Unione anche a causa di scelte di politica interna non certamente lungimiranti. E per una inversione di marcia sul fronte occupazionale, l’Unione europea ha in corso una profonda revisione dei processi legati al lavoro giovanile nella considerazione di fondo che il processo formativo e occupazionale ruota attorno ai concetti di mobilità, interscambi culturali, borse di studio. Il tutto in un’ottica di  superamento della vecchia concezione di “una formazione scolastica iniziale e di un lavoro utile per tutta la vita”. E’ questa la grande sfida dell’Europa del Terzo Millennio!
(www.antoniolaurenzano.it)

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