14 maggio 2013

Il presente è tutto ! Riflessioni sulla categoria esistenziale della temporalità

 
“Il presente è tutto!” soleva ripetere Tommaso Pedio prima di morire. La vita è come un fiume in piena, a volte percorre tragitti comodi e sinuosi, a volte percorsi ardui e cascate. La vita non è qualcosa che ci appartiene in modo egoistico e singolare, ma è energia che ci ricollega all’universo, anzi all’insieme infinito degli universi, che spesse volte abbiamo chiamato Panverso. Noi siamo come degli accumulatori di energia vitale. Questa energia pullula innanzi a tutti. Essendo dei centri energetici, ognuno di noi ha un alone di elettricità. Siamo unici, ma in comunione con tutti gli esseri viventi, compresi gli astri. Il mondo stesso è un grande animale vivente, ed ha una grande anima. Ogni evento della vita è importante. Ci sono eventi che possiamo modificare con la nostra volontà, altri si possono vivere al meglio, soltanto se si impara ad accettarli. Facciamo alcuni esempi: cambiare casa, spostarci da un luogo all’altro, scegliere con chi sposarsi, andare al cinema o andare al teatro. Altri eventi: la salute, una malattia, una morte improvvisa, la nostra nascita. La vita è il dono più bello che abbiamo. Nonostante le difficoltà di ogni giorno continua ad essere bella. Si rischia però di trasformare la quotidianità in banalità. Dobbiamo sfatare i miti ideologici che cercano di ingabbiare la vita. L’esistenza non deve essere vista come qualcosa di negativo. L’esistenzialismo è una grande malattia dell’anima. È ora di costruire un esistenzialismo positivo che dia il giusto valore all’esistenza. L’esistenza è più preziosa dell’essenza. Le categorie esistenziali non possono essere solo l’angoscia e la disperazione. Quali sono le categorie dell’esistenza vera? «Amaro e noia la vita, altro mai nulla,» scriveva Leopardi in A se stesso, riecheggiando Schopenhauer, «la vita è dolore e noia». «Dei sette giorni della settimana sei sono dolore, il settimo è noia». Queste sono le categorie dell’esistenza secondo Schopenhauer. Eppure egli stesso perché non visse all’insegna di questo pensiero. Anzi fu attaccatissimo, al contrario di Leopardi, alla vita, con tutti i suoi agi e le sue possibilità ed i suoi trionfi. Geloso di Hegel finché fu in vita. Quando morì accolse l’attenzione del pubblico e ne godé subito. E d’altronde «non è necessario che un uomo bellissimo sia un grande scultore o che un grande scultore sia un bell’uomo». L’esistenza in realtà non è soltanto dolore e noia o angoscia e disperazione. L’essere qui ed ora è già un dono meraviglioso come e perché sia accaduto non importa, l’importante ed essere qui adesso, già questo ci deve dare gioia, la gioia di vivere e ammirare ogni bellezza che ci circonda dimenticandoci per un momento delle cose create dall’uomo ed apprezzando tutto ciò che fa parte della natura e di noi. Come ad esempio: Un fiore, un uccellino, un albero, un prato verde e fiorito, le montagne, la neve, le spiagge ed ogni cosa che ci dona la natura. Noi ci troviamo gettati in questo orizzonte perché mai questo gettamento dovrebbe portarci ad un sentimento doloroso. Noi ci troviamo tra le datità del tempo e dello spazio. Noi siamo essere del momento perché viviamo questo momento e non un altro. In ogni tempo ci sono i futuristi e il passatisti. Molte persone passano la loro vita, il loro tempo, pensando al loro passato, alle perdite delle persone care, ai sogni mai avverati. E passano la vita a torturarsi con tutti questi pensieri che vivono soltanto nella propria mente e che non permettono loro di guardare oltre. I passatisti sono sempre coloro che vivono nel passato ma non considerano mai il loro presente né il futuro, per questo vivono in una perenne nostalgia, sono sempre tristi, senza nessun obiettivo nella vita. Questo perché il loro pensiero è cosi occupato nel pensare al passato che non lascia spazio per le cose belle che sono oggi presenti e che potranno esserlo in futuro. Poi ci sono i futuristi, coloro che vivono pensando ad un ideale a volte anche irraggiungibile. Sono così pressi dal dover essere a tutti i costi qualcuno o a raggiungere qualcosa che dimenticano chi sono essi stessi. I futuristi molte volte dimostrano di avere tanto entusiasmo di iniziative e di buoni propositi, però si dimenticano del loro presente, trascurano di curarsi, e tralasciando oggi singola cosa, i futuristi distruggono il passato e distruggono il presente, ma anche loro stessi pensando solo al futuro. Il pensare, il sentire ed attuare sono cose che devono essere valutate insieme per poter ottenere risultati nella vita. Non posso pensare solo al passato e dimenticarmi del mio presente o del mio futuro perché mi troverò sempre alla fine della mia corsa uguale o peggio a prima. Allo stesso modo non posso solo pensare al mio futuro senza tener conto del mio passato e del mio presente. Bisogna vivere al meglio il presente, che è l’unica cosa certa che abbiamo e che come tale deve essere vissuta intensamente, prendendo input delle esperienze positive o negative del passato ma non in maniera esclusiva ed assoluta: le esperienze ci saranno sempre utili nel presente e nel futuro. Nello stesso tempo anche il futuro è importante, avere un meta è importante, perché se non abbiamo un obiettivo nella vita non andremo da nessuna parte, non importa come lo otterremo e come faremo per raggiungerlo, l’importante è iniziare a camminare verso ciò che desideriamo. È come quando il nostro desiderio è di andare in una città qualunque sia, con il nostro sguardo non riusciamo a vedere subito il luogo della destinazione, ma per poter arrivarci dobbiamo comunque prendere una strada che ci porterà presso la nostra meta. Il presente non ha tempo, ci sembra di essere sempre e siamo nel presente. Tutto quello che abbiamo, tutto quello che pensiamo lo possiamo fare solo nel presente, per cui arriveremo a dire non più “abbiamo tempo” ma “noi siamo il tempo”. C’è una differenza tra vivere ed esistere: vivere è lo stato dell’essere insieme a tutte le creature ed esistere invece è lo stato di essere insieme a tutte le cose e il sentimento di libertà di chi si sforza di andare avanti per superare sempre se stesso. L’esistente nega tutte le essenze per affermare solo egoisticamente la propria esistenza. Certi uomini sono vissuti poco eppure sono diventati grandi più di tanti che hanno vissuto a lungo ma non sono vissuti affatto. Non è la quantità del tempo che conta ma la qualità. Ecco perché dobbiamo vivere al meglio oggi singolo giorno della nostra vita. Le generazioni del passato amavano la staticità e il mobilismo. Altre amavano l’attivismo e la storia, oggi si ama più che mai il futuro. Si sono succedute nella storia tre epoche: idealismo, medioevo, lo storicismo età moderna e il futurismo e l’età contemporanea. Oggi abbiamo la febbre della comodità non siamo capaci più neanche di salire una scala dobbiamo prendere l’ascensore; non siamo più capaci di andare a piedi neanche per dieci minuti, c’è l’auto c’è il tran; oggi abbiamo la febbre della fretta, non siamo più capaci di andare piano. La vita è diventata una corsa pazzesca con i nervi sempre tesi. C’è tempo più per pensare? C’è tempo per meditare? Così la nostra vita si perde nelle illusioni della curiosità e ci viene posta davanti agli occhi della velo mediatico: curiosità in tutto, in cultura in morale, in politica. Si va più al cinema? Al teatro? C’è il tempo per leggere in dettaglio il giornale? C’è tempo per leggere? C’è tempo da dedicare agli altri? Ai figli? Al proprio compagno o compagna? Riusciamo più a distinguere il vero dal falso? Il vizio dalla virtù? Il bene dal male? C’è la febbre del successo della apparenza non dell’essere, si dice che vive bene solo chi riesce ed ha successo nella vita, in realtà non sappiamo affatto con quante difficoltà vivono le persone di successo ed è estimato ed apprezzato chi nella vita ha saputo osare. Ma quanti morti hanno provocato gli eroi? Il vero successo è già la vita anche se la più banale o più anonima. La vita è come un fiume esso nasce dalle montagne scorre rapido verso il mare e poi evapora e ritorna a piovere. Noia? Angoscia e disperazione derivano dal desiderio e dalla brama, dalla parte che Platone definiva concupiscibile dell’anima. Basta con il pensare solo al futuro buttando e sprecando il presente, bisogna vivere il presente per poter arrivare energici al futuro.
 
Yelice Feliz

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