25 febbraio 2013

SI CERCANO ANIME PER LA FILOSOFIA!

Trama per un’apologia della psicologia razionale
 
Scriveva Platone: «L’anima, dunque, in qualunque cosa penetri è portatrice di vita? – Certamente. –Perciò l’anima non subirà la morte, né morrà, come il tre non sarà mai pari, e nemmeno tale potrà essere il dispari» (Fedone 105 D – 106 B). Eppure nei secoli dei secoli la filosofia si è allontanata dalla giusta considerazione dell’anima, come sede di una vita infinita e di una sapienza intellegibile. L’uomo è un composto di anima e di corpo. La parte più preziosa è l’anima, la quale dovrebbe venire curata e conservata quanto il corpo e più del corpo. Purtroppo l’uomo contemporaneo, oltre a non pensare più, come aveva predetto il profeta Heidegger, pensa poco all’anima. La maggior parte dei mali della società, compresi quelli fisici deriva da una folle malattia dell’anima, ed anche dell’anima di questo mondo che subisce gli influssi negativi e deleteri dei suoi impazziti abitanti. Non ci occupiamo che di cose terrene, ma non solo, del vile materialismo e consumismo, infezioni che già col volgere della crisi in atto dovrebbero essere state curate. Eppure ancora sopravvivono nella dura cervice della mentalità malata di chi vuole solo sfruttare e distruggere il mondo per far profitto, noncurante delle lesive conseguenze che ha questo agire per le future generazioni. Se venisse un Mefistofele qualunque a comperare anime e le pagasse ad un prezzo conveniente, troverebbe molti venditori. In Italia molti hanno preferito le merci di provenienza straniera alle nazionale. Così se trovate un cartello: Italiani comperate soltanto prodotti nazionali! Vi troverete tutti prodotti con su scritto Made in China. Così è stato per la filosofia: molti hanno seguito il pensiero tedesco, o francese, ed hanno dimenticato quello italiano. Perché la filosofia possa entrare in certe scuole e nei nostri circoli pseudointellettuali deve essere kantiana, hegeliana, neohegeliana, schopenhaueriana, nietzschiana, marxiana, o marziana, heideggeriana, fenomenologica, analitica e via dicendo. Tommaso, Bruno, Campanella sono boicottati perché italiani. I seguaci della filosofia tedesca ammettono l’idea e il pensiero, ma con una logica sottile negano il pensatore e negando chi pensa negano anche l’anima e la sua immortalità. Bene è però che i sostenitori di affini sistemi poco ci credono. Negano l’esistenza del mondo esteriore, ma poi vivono come se davvero esistesse: mangiano, bevono, si pappano beatamente il loro stipendio se fanno scuola o le percentuali che l’editore dà loro per i loro libri. Comprano e vendono case, prendono mogli e mariti ed hanno figli, corrono dal medico se sono ammalati e temono tutti la morte. Ma cosa può farci la morte se siamo mortali? E come direbbe Epicuro: se c’è la morte, non ci siamo noi! Ma cosa ci potrebbe fare parimenti se siamo immortali e non moriamo con la morte? Negano l’anima i materialisti, brave persone che vivono per mangiare ed arricchirsi! Non pensano che agli affari, ai commerci, ai piaceri. Quali magnifici sillogismi! Ciò che non si vede non è tangibile, non è commerciale, non esiste, ma l’anima nessuno l’ha mai vista, non può essere commerciata, né venduta in borsa, né barattata con lo spread tedesco. Non si può guadagnare con il produrre per lei i vestiti, o le scarpe, o i salami. Non consuma la birra, dunque non esiste e gli psicologi da strapazzo oggi hanno venduto l’anima per asservire la psicologia, una nobile ed alta scienza, al commercio, alle vendite al dettaglio o a curare i mali che provengono tutti dalla negazione dell’anima immortale e spirituale. Siamo come le “anime morte” di Gogol. Allo stesso filo di logica si dovrebbe affermare che la nostra onestà non si vede, non la si tocca, dunque non siamo onesti. E così si nega l’esistenza dell’anima per non avere rimorsi di coscienza, per tutta la schiera dei gaudenti e dei fannulloni che seguono gli dei del ventre, del denaro e del potere. Per poter vivere secondo il loro capriccio, fare loro quanto piace, appagare le passioni, commettere delitti contemplati o non contemplati dai codici. Orbene, carissime anime morte, questo vuole, essere un invito alla filosofia, alla filosofia vera, che come diceva Socrate, è conoscenza di sé, della propria anima. Questa è la vera psicologia! Dobbiamo metterci in guardia contro due predisposizioni dell’intelletto contrarie alla libera ricerca della verità: l’incredulità e la credulità. Si tratta di noi, della nostra natura, della nostra esistenza o del nostro nulla. Già da molti secoli si cerca, non si è mai trovato nulla! Dunque non si troverà mai nulla? Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta: questa profezia di un grande santo dell’antichità ci guidi e ci sostenga. L’amore per il meraviglioso e per il fantastico possono trasformare in avvenimenti fantastici cose affatto ordinarie e che si spiegano con tutta semplicità.
 
Vincenzo Capodiferro

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