21 gennaio 2013

Importante convegno sulle stragi del sabato sera





I GIOVANI E LA SICUREZZA STRADALE


 

DA VARESE UN MESSAGGIO : “LA VITA VA VISSUTA E NON VA…BEVUTA!”


Importante Convegno sulle “stragi del sabato sera”: analizzati i vari aspetti del problema.
 

“La vita come valore: conoscerla, amarla, e apprezzarla sempre! Questa consapevolezza è la vera marcia in più di chi vuole salvare la propria vita ed evitare lutti e dolori alla propria famiglia”. In questa dichiarazione, resa fra la commozione generale da Alessio Tavecchio, paraplegico a seguito di un incidente motociclistico a 23 anni, è racchiuso il film del Convegno “I Giovani e la sicurezza stradale-Le stragi del sabato sera” svoltosi sabato 19 gennaio, presso il Salone Estense del Comune di Varese.
Organizzato dai Lions Club Varese Sette Laghi e Lonate Pozzolo Brughiera, in collaborazione con l’Associazione Nazionale della Polizia di Stato e il SAP di Varese e con il patrocinio del Comune di Varese, il Convegno per la rilevanza sociale del tema in discussione, ha registrato una grande partecipazione di pubblico, anche giovanile. Presenti in sala le rappresentanze scolastiche dell’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri Maggiolini di Parabiago, del Liceo Scientifico Ferraris e dell’ITIS di Varese, degli Istituti Cavallotti di Cassano Magnago.
Con l’intervento del Governatore Norberto Gualteroni (“Vogliamo oggi testimoniare il nostro spirito di servizio”), dell’IPDG Guerini Rocco, del 1° VDG Ongaro, del PDG Fogliatto e di numerosi altri officer distrettuali, al Convegno hanno portato il loro saluto il Questore di Varese Danilo Gagliardi, il Comandante Provinciale dei Carabinieri Alessandro De Angelis, il Direttore Generale dell’ASL di Varese Giovanni Daverio, il Comandante della Polizia locale Antonio Lotito e il Referente distrettuale del service nazionale Claudio Marcassoli. Per il Comune di Varese è intervenuto l’Assessore alla Polizia locale e sicurezza Carlo Piatti.
Nel corso del Convegno, introdotto dall’Addetto stampa distrettuale Antonio Laurenzano e moderato dal Direttore della emittente televisiva varesina Rete 55, Matteo Inzaghi, sono state analizzate -attraverso le otto relazioni in programma- gli aspetti più significativi legati alla “stragi del sabato sera”, dal sociale al medico-scientifico, dal giuridico al sociologico, allo statistico-numerico. 

“Una cronaca senza fine, ha commentato Laurenzano. un bollettino continuo di morti e feriti sulle strade. Tanti ragazzi e ragazze che, nel cuore della notte, andando incontro a un assurdo destino, spezzano tragicamente la loro vita lasciando nella disperazione i propri genitori, derubati di sogni e speranze. E una vita troncata in giovane età è un problema sul quale interrogarsi.”

Nell’aridità dei numeri presentati dalla Commissione europea alla Quarta Giornata della sicurezza stradale, lo scorso luglio a Cipro, emerge una realtà impressionante, fatta di lutti e dolori. Nel 2011, ci sono state in Italia 3860 vittime, 972 delle quali, pari al 25%, con età inferiore ai 30 anni. “In Provincia di Varese, in particolare, pur non registrandosi vittime del sabato sera, nel 2012 sono state ritirate ben 186 patenti per stato di ebbrezza e per guida sotto l’influenza di droga”, ha dichiarato Alfredo Magliozzi, Comandante della Polstrada varesina.
Gli incidenti stradali causati da consumo di alcol e di sostanze stupefacenti sono infatti la prima causa della mortalità giovanile. Lo hanno ricordato nei rispettivi interventi Ines Caneponi, Primo Dirigente Medico della Polizia di Stato della Questura di Milano, parlando dell’alcol, “il killer del sabato sera”, e Vincenzo Marino, Direttore del Dipartimento delle Dipendenze ASL di Varese, parlando di “consumo, abuso e dipendenza sostanze stupefacenti”.
Strettamente legate alla sicurezza stradale sono le conseguenze civilistiche e penali dell’incidente stradale con riflessi importanti sul piano assicurativo. Ne ha parlato Fabio Vedani, avvocato del Foro di Varese. I sinistri stradali costano 53 miliardi di euro all’Europa. E nello specifico, il danno causato dall’alcol, oltre che al bevitore, si estende alle famiglie e, più in generale, alla collettività, gravando in ultima istanza sull’intera società: 9% della spesa sanitaria. Un costo sociale che l’ACAT, Associazione Club Alcolisti in Trattamento, come ha osservato Oreste Gnocchi, tende a ridurre attraverso una faticosa azione di recupero degli alcolisti liberandoli dalla dipendenza(è successo con il 67% delle persone), nonché attraverso un’ informazione nelle scuole.
Perché il problema di fondo, la sua chiave di lettura, è la prevenzione. E’ su questo terreno che occorre intervenire. Da angolature diverse lo hanno affermato Paolo Soru, Psicologo-Psicoterapeuta, e Don Giorgio Spada, Cappellano della Polizia di Stato. I giovani rappresentano oggi l’anello debole di un sistema segnato da una preoccupante deriva morale. Sono figli di una società priva di freni inibitori in cui l’autorevolezza, intesa come credibilità valoriale, è stata soppiantata dalla trasgressione per rincorrere una vita spericolata, una vita da vivere senza inibizione alcuna. E’ fondamentale ridestare nei giovani i grandi ideali, la passione civile per renderli protagonisti consapevoli del loro ruolo sociale. Coniugare la libertà con il senso del dovere per poterla vivere non come trasgressione ma come valore di grande significato.
E in questo percorso, la famiglia e la scuola, assumono un ruolo centrale: dovranno “insegnare ai giovani l’arte del vivere”, nel segno di una rinnovata “alleanza educativa”. E’ nella famiglia, in sinergia con la scuola, che occorre infatti recuperare la smarrita identità dei giovani, la loro soggettività sociale, la capacità di percepire il loro futuro. Prevenzione, dunque, per una vera “cultura della sicurezza”, perchè non bastano le croci lungo le strade per fermare in tempo il tragico salto nel buio di tanti ragazzi! Bisogna far capire ai giovani che “la vita va vissuta e non…va bevuta!” e che alla guida di un’auto, si deve dare “la precedenza alla vita e non alla morte”!
ANTONIO LAURENZANO

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