03 agosto 2012

Cerco lavoro di Umberto Lucarelli

CERCO LAVORO
Un lungometraggio sulla disabilità, regia di Umberto Lucarelli
Cerco lavoro
è il titolo di un lungometraggio sulla disabilità, regia di Umberto Lucarelli, prodotto da SIR di Milano, Anfass Milano Onlus, A.FA.DI.G.Onlus di Garbagnate, organizzazione: corso di teatro, cinema e comunicazione – Educare alla diversità. L’intento del film è bene espresso dall’attore principale, l’inconfondibile Danilo Reschigna: «Voglio fare uno spettacolo teatrale dove si parli del lavoro dei disabili e per fare questo li voglio intervistare, voglio capire le loro esigenze: come si trovano sul posto di lavoro, come si trovano coi loro compagni normodotati. Se vengono emarginati ed accettati, e poi mi chiudo in un teatro… e monto uno spettacolo». Il tema del rapporto tra disabilità e lavoro è quanto mai complesso: come il disabile cerca lavoro? Ed una volta trovatolo, impresa quanto mai ardua per tutta la mole di pregiudizi che incombono sui diversamente abili, come si rapporta all’altro, il diverso dal diverso, il normodotato? E poi, di conseguenza, come il disabile si inserisce in società? Come affronta il caso dell’innamoramento, o della relazione interpersonale? Sono solo alcune queste delle tematiche che vengono toccate con eleganza, ma nel contempo con profonda espressività, nel corso del filmato, che quasi con “neorealistica” verve mette a nudo e crudamente getta agli occhi dello spettatore. Una denuncia importante, che Umberto Lucarelli ha voluto sottolineare, è data dal fatto che molte delle aziende preferiscono pagare la multa piuttosto che assumere dei disabili. Vero è che oggi più che mai il paravento della crisi ha favorito le politiche della disoccupazione e dell’inattività, però resta quell’atteggiamento agghiacciante, quel volto freddo verso la diversità. Eppure, come emerge dalle interviste che costellano il filmato, i disabili che sono riusciti ad inserirsi, hanno dato una bella prova delle loro capacità. Qualcuno si è laureato, chi lavora di qua, chi di là, e lavorano! Una sfumata figura di Shakespeare fa da sfondo al virtuale teatro e sottintende il paradossale problema dell’essere o del non-essere, domanda che si pone a piena voce il protagonista principaledel film, Danilo Reschigna, e la risposta non può che essere intensa: «Sentirsi vivi vuol dire essere»! Come è importante per il disabile essere accolto nel mondo del lavoro! Significa d’un tratto assistere al miracolo dell’abbattimento di gran parte di quelle barriere architettonico-sociali che dividono la persona normale da essi! Umberto Lucarelli, tra l’altro brillante scrittore, oltre che regista, da anni lavora col mondo della disabilità, su cui ha anche vergato tanto, da Pavimento a mattonella(2001), “"diario di bordo" di un gruppo di ragazzi disabili che si raccontano, descrivendo i propri pensieri e le proprie angosce con cruda consapevolezza”,all’ultimo suo lavoro: Rivotrill(2011), romanzo esistenziale su di«un instabile portatore di disabilità», ma che in questa instabilità, in questa insicurezza, trova il motivo per cui la sua disabilità è potenzialmente un’opportunità. Il mondo che traspare da questo filmato si trova a dover esplicitare la dilaniante dicotomia tra diversi ed abili. Il mondo è fatto sempre a due: ricchi e poveri, oppressori ed oppressi, liberi e schiavi, e più che mai, diversi e normali, «chi si accontenta gode» e «chi gode» e « non si accontenta mai»! I protagonisti, gli attori di questa opera d’arte sono loro: i disabili! Danilo Reschigna esce in veste di intervistatore e li sente, li interroga. Scandaglia i loro cuori, scruta le loro menti, fa vibrare le loro labbra ed essi ruggiscono d’amore. Ed ad un tratto si accosta il sipario e prima di chiudersi il protagonista, riprendendo l’incipit, che abbiamo riportato sopra, sussurra le ultime battute, che lasciamo in riflessione al lettore, prima di chiudere anche noi questi tratti, e d’altronde, come più volte è stato detto dai filosofi, la vita è sogno, la vita è come un film: «… e monto uno spettacolo. E quando sarà finalmente pronto non so cosa succederà, forse accadrà qualcosa che cambierà me ed anche voi.»!


Vincenzo Capodiferro

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