11 dicembre 2010

Recensione "L'ombra dello scorpione" di Stephen King

L’OMBRA DELLO SCORPIONE di Stephen King

© 1991 Gruppo editoriale Fabbri, Bompiani, Sonzogno, Etas S.p.A. I grandi tascabili
ISBN 88-452-1217-3 Pag. 929 € 8,00


Leggere l’ombra dello scorpione fa uno strano effetto. Questo romanzo epico, scritto nel 1978 è ancora oggi più che mai attuale.
Si teme il 2012 e quello che accadrà agli esseri umani; prevedendo, nella più catastrofica delle ipotesi, che pochi si salveranno e che a loro toccherà ricostruire l’umanità.
King, già allora, aveva ben pensato di creare uno scenario simile; figurandosi cosa sarebbe stato degli uomini.
Parte da un laboratorio che ha creato un virus letale, ma qualcosa va storto e questa super influenza devastante, comincia a mietere le sue vittime, allargandosi a macchia d’olio e sterminando il genere umano.
Di tutta la popolazione mondiale, solo poche migliaia di persone sopravvivono all’epidemia, a quanto pare essi sono immuni a quella che viene denominata captains trips.
Come mai? Quale forza superiore sta scegliendo e decidendo per loro? Facendo una cernita fra le persone buone e quelle cattive?
Chi si è salvato comincia a fare dei sogni; a seconda della propria natura ognuno di loro viene indirizzato o verso Mother Abagail, una donna di colore ultracentenaria, simbolo del bene. Oppure verso Randall Flag, l’uomo nero.
Ecco che chi si è salvato viene scisso in due fazioni, riproponendoci sempre lo stesso squallido scenario della lotta fra il bene e il male.
L’essere umano, a detta di King, tornerebbe comunque alle sue abitudini; ricadrebbe ancora negli errori già fatti. Darebbe il meglio di sé, di nuovo, per cause sbagliate.
Attento esaminatore del comportamento umano, sempre abile nel riproporne i vari tratti, non gli si può dare torto più di tanto.
In una semplice recensione non si possono rinchiudere tutti gli aspetti e le sfumature di questo romanzo lungo, dove i personaggi sono “vivi” e risaltano sulle pagine, ognuno con la propria personalità e la propria storia.
Le vicende sono molteplici e si incrociano fra loro, rafforzandosi a vicenda.
Come sempre abilissimo nel destreggiarsi fra i vari fili che muovono le marionette del suo teatrino, regista attento che sa far entrare nelle pagine scritte.




© Miriam Ballerini

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