27 settembre 2009

Libri: "La femminil virtù", a cura di Elena Grande

Con questo secondo aquilone abbiamo preso spunto dalla penna di un grande umanista: Leon Battista Alberti. Vissuto nel 1400, lasciò il segno nella cultura Italiana attraverso il primo Certame di poesia e il suo trattato di quattro Libri della famiglia, importante sia per l’utilizzo del volgare, di cui fu sempre sostenitore perché più immediato e accessibile a tutti, sia per la tematica, sempre attuale, dell’importanza della famiglia nella società. Attraverso un dialogo tra quattro componenti della famiglia Alberti (quindi personaggi realmente esistiti e a cui l'autore ne aggiunse un quinto, Battista, un personaggio immaginario che impersona l'Alberti da giovane), si scontrano due visioni contrapposte: da una parte la nuova mentalità, dall'altra il passato, la tradizione. L’Alberti vuole riportare l’esperienza della sua famiglia come dimostrazione che puntare sulle virtù sia l’unico modo per riuscire a vivere bene e impostare buone relazioni sociali. In particolar modo, nel brano scelto, si fa riferimento alle virtù della donna e alla loro importanza sia all’interno della famiglia che dell’intera società, in cui ricopre un ruolo sempre più in primo piano. Del resto, i temi più cari alla letteratura, quelli che stimolano la lirica in forma di poesia, di musica o di prosa, sono stati, sono e saranno sempre gli stessi, anche dopo secoli di storia… Chiamati a raccolta a mettere su carta le idee ispirate da La femminil virtù, gli autori contemporanei hanno risposto con voce sia maschile che femminile. I primi cercano la donna ideale, si chiedono come dovrà essere quella giusta e spesso si consigliano con il proprio diario, con un amico, con il padre, con il nonno… La voce femminile si fa sentire forte, sottolineando il peso delle responsabilità che la donna ha sempre più nella società, la propria forza, la determinazione… e se qualche volta si considera ancora sesso debole, è solo per alcune imposizioni e pregiudizi dell’ambiente che la circonda, sia che vengano dal marito, che dalla famiglia o dalla società tutta. La donna emancipata si chiede quali siano le vere virtù da considerare al giorno d’oggi. La virtù è una forza propria, voluta. Se invece la donna è virtuosa solo per timore di fronte a imposizioni, ricatti e pregiudizi di qualsiasi tipo, è da considerare vera la sua virtù? Ha consapevolezza delle proprie scelte di vita? Anche le donne per trovare risposte si affidano a confronti con altre donne, che siano la mamma, la nonna, le amiche… Poi c’è l’uomo che ha la consapevolezza invece, nonché la felicità, di aver trovato la donna giusta, e in questi racconti scopriamo le sue virtù…
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Fonte: Elena Grande - www.albusedizioni.it

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