31 gennaio 2009

"Mons. Marcel Lefebvre" di B. T. de Mallerais

Una vita
Prefazione di Don Marco Nély
[ISBN-88-7475-082-X]

Edizioni Tabula Fati
Pagg. 752 + 32 ill. - € 25,00


La parabola di Marcel Lefebvre (1905-1991) segna una bella linea ascendente. Il Papa Pio XII nomina questo prete missionario di quarantadue anni Vescovo del Senegal e poi, un anno dopo, Delegato apostolico della Santa Sede per tutta l’Africa francofona (l’equivalente di un nunzio). Nel 1962 viene eletto Superiore della Congregazione dello Spirito Santo, che conta più di 5.000 membri. Il Papa Giovanni XXIII lo nomina Assistente al Trono pontificio e membro della Commissione centrale per la preparazione del concilio. Tuttavia, nell’ottobre 1968, si vedrà costretto a dare le dimissioni dal suo incarico di Superiore generale e, il 1° novembre 1970, fonda a Ecône (Svizzera) la Fraternità Sacerdotale San Pio X. Questo gli varrà una progressiva celebrità mondiale a causa del suo attaccamento alla “Messa in latino”, della sua opposizione ad alcune innovazioni del Concilio Vaticano II (1962-1965) e delle sue schermaglie con il Papa Paolo VI. Dopo le condanne vaticane contro la sua Fraternità e contro di lui, la “Messa proibita” che egli celebra a Lille nell’agosto 1976 davanti a 10.000 fedeli ottiene, grazie ai 400 giornalisti presenti, una risonanza enorme. Nel 1988 conquista una nuova celebrità consacrando quattro Vescovi ad Ecône, malgrado la proibizione del Papa Giovanni Paolo II, ma davanti alle telecamere di televisioni del mondo intero. Qual è dunque il movente di questo prelato eccezionale, spesso descritto come un “cavaliere solitario” nella Chiesa, che tuttavia afferma di non aver mai agito secondo le sue idee personali? Qual è il segreto dell’irradiamento di quest’uomo, figlio di un partigiano morto deportato, dottore in filosofia e in teologia, Ufficiale della Legion d’Onore, che ha conosciuto e frequentato i grandi, il dottor Schweitzer a Lambarené, il presidente Coty e il generale de Gaulle in Francia, ma anche François Mitterrand e Jacques Chirac, futuri Presidenti, Jacques Chaban-Delmas e Pierre Messmer, futuri Primi Ministri, e ancora il Presidente Lyndon Johnson, il Presidente Eamon de Valera, il Presidente Léopold Senghor, il Presidente Omar Bongo, lo scrittore e ministro André Malraux, il filosofo Jean Guitton, Padre Pio, Marthe Robin e tanti altri? Leggendo le pagine di questa affascinante biografia si svela, a poco a poco, il mistero di un uomo fuori del comune che fu così straordinariamente sicuro di sé perché fu assolutamente sicuro di Dio.
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Fonte: Ufficio stampa Tabula Fati

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