28 novembre 2008

"Il circolo Dante" di Matthew Pearl

Il CIRCOLO DANTE
di Matthew Pearl (RCS libri 2003)

Nella nota storica alla fine del libro, scopriamo che i personaggi facente parte del Circolo Dante, sono realmente esistiti; così come si siano veramente cimentati nella traduzione della Divina Commedia dell’Alighieri. Anche degli strani delitti avvennero in quel periodo, ciò è servito ad alimentare la fantasia dell’autore.
Nel romanzo troviamo dei riferimenti storici, quali la guerra fra nordisti e sudisti e l’epidemia di cimurro che colpì innumerevoli cavalli.
Il romanzo è ambientato nella Boston del 1867, 565 anni dopo la stesura della Divina Commedia. Anziché da capitoli, è suddiviso in cantiche.
Il libro inizia con uno spaventoso delitto, dai contorni inquietanti e prosegue con la presentazione del Circolo Dante, istituito da Longfellow (il traduttore), per il quale: “Dante era diventato la sua preghiera del mattino e la sua missione della giornata”.
Il dr. Holmes, Lowell, Fields (l’editore), e Greene.
Avversati dal dr. Manning, tesoriere dell’università di Harvard, e dal suo gruppo. Che della Commedia dicono: “Quale odio contro l’intera razza umana! Quale esultanza e gaiezza davanti a sofferenze eterne e implacabili! Ci turiamo le narici mentre leggiamo; ci tappiamo gli orecchi. Qualcuno ha mai visto, tutti insieme, tanti lezzi, sudiciume, escrementi, sangue, corpi mutilati, urla strazianti, mitici mostri castigatori? Alla luce di tutto questo, non posso che considerarlo il libro più empio e immorale che sia mai stato scritto”.
Dopo i primi delitti, i membri del Circolo, riconoscono dietro alla mano omicida, le punizioni dell’Inferno che Dante infligge ai dannati. Iniziano così a indagare per conto proprio, per poi allearsi all’arguto Nicholas Rey, un agente mulatto, per questo costretto a indagare in borghese.
Le indagini e gli omicidi si susseguono a un ritmo incalzante, ben ambientato nel contesto storico, sia per descrizioni che dialoghi.
Scritto molto bene, appassionante per i cultori del genere noir, per la presenza di scene molto forti, a volte persino stomachevoli!
Curiosa la frase con cui termino: “Voi signori”, rivolgendosi ai membri del Circolo: “Avete sempre considerato la storia di Dante la più grande fantasia mai raccontata. Io, invece, ho sempre creduto che l’Aliglieri avesse compiuto quel viaggio. Ho sempre creduto che Dio avesse concesso questo a lui e alla poesia”.


(c) Miriam Ballerini
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