27 settembre 2007


Iniziative del SNGCI a Venezia ‘64
LA TERRAZZA DEI GIORNALISTI CINEMATOGRAFICI
di Bruna Alasia

Premio Bianchi al re dei press-agent: Enrico Lucherini
Enrico Lucherini, re dei press-agents italiani in campo cinematografico, con la mostra di Venezia edizione 2007 condivide compleanno e professionalità condita di ironia e glamour. Al Lido critici e cronisti mormorano che gli addetti stampa dovrebbero imparare da lui quell’ affabilità senza distinzione di rango che ne ha decretato il successo.
Il sindacato dei giornalisti cinematografici, SNGCI, guidato dall’appassionato presidente Laura Delli Colli, quest’anno gli ha assegnato il Premio Pietro Bianchi, riconoscimento prestigioso da sempre andato alle personalità più significative del nostro cinema. Nella sala grande Grande del palazzo del cinema Enrico lo riceve commosso e divertito dalle autorevoli mani del direttore della mostra Müller, col sorriso saggio che distingue chi ha vissuto, mentre una platea di cinefili batte le mani. Antonello Sarno, giornalista, autore di suggestivi documentari, annuncia la proiezione di “Enrico LXXV: Lucherini a Venezia”, evento speciale sulla vita e i miracoli di questo re.
Sarno lo introduce così: “Avevo ricevuto da Müller l’incarico di realizzare un filmato sui 75 anni di Venezia, la cosa mi ha suggerito l’idea di abbinarlo a un altro compleanno, altrettanto meritevole di omaggio”. Scorrono sullo schermo immagini evocative di tre quarti di secolo, scoperte a casa di Enrico, nello studio Lucherini, negli archivi dell’Istituto luce, nelle teche RAI: prima bambino, poi figlio della lupa, poi con Florinda Bolkan, innalzata a rivale di Liz Taylor che, finita in ospedale per un misterioso piatto di fagioli, diventa suicida per amore: fantastico feuilleton alla conquista delle copertine. I critici ancora sorridono per il suo ribattezzare “Canina Canini” la Sandra Milo interprete di “Vanina Vanini” di Roberto Rossellini; “Mamma Roma” di Pier Paolo Pasolini diventa “Mamma coma”, citano l’ epigrafe al film su Truman Capote: “Meglio la morte a Venezia che la vita a Hollywood”.
Dissacrare vuol dire umanizzare, i saggi non si prendono sul serio: è il fascino di Enrico.
Ma Lucherini non è solo press-agent, è scrittore. Tra i suoi libri sul cinema ricordiamo quello insieme a Matteo Spinola, pubblicato da Mondadori, “C’era questo e c’era quello”. E’ autore cinematografico. Tullio Kezich di “Un sorriso, uno schiaffo, un bacio in bocca” un film del 1975 di Mario Morra e Enrico Lucherini, con Renato Pozzetto, scrive: “Nei favolosi anni cinquanta, come li definisce la pubblicità dei film, fiorì nel cinema italiano il cosiddetto neorealismo rosa. Sotto l’impatto delle invettive di Scelba contro il culturame e dei paterni consigli di Andreotti a De Sica perché concludesse i film con un raggio di sole, l’ecole italien perse tutta la grinta. In un clima di restaurazione borghese maturò la versione aggiornata dei telefoni bianchi (tipica la serie Pane, amore e fantasia) affiancata dai drammoni strappalacrime, dalle farse comicarole di timbro dialettale, dai film di canzonette. Più tardi, per buona misura, vennero anche i colossi stile antico. Il film di Morra e Lucherini, spiluzzicando negli archivi della Titanus, ci offre un mosaico del cinema di quel fosco periodo”.

Premio Guglielmo Biraghi a Elio Germano
Il SNGCI non premia solo la professionalità longeva, il Guglielmo Biraghi, consegnato insieme all’IMAE, è istituito per ricordare un critico che era straordinario talent-scout. Quest’anno è andato a Elio Germano, rivelatosi nel 2007 con le interpretazioni in “N-Io e Napoleone” di Paolo Virzì e “Mio fratello è figlio unico” di Daniele Luchetti, prova di maturità tale che ha convinto i giornalisti a designarlo vincitore unico.
Prima di Elio Germano avevano ricevuto, tra gli altri, il premio Jamie Bell, interprete di Billy Elliot, Silvio Muccino, Nicoletta Romanov, Riccardo Scamarcio, Cristina Capotondi.

Premio Filippo Sacchi a “La bottega Delli Colli”
Il premio Filippo Sacchi è un riconoscimento destinato alle migliori tesi di laurea sul cinema italiano, nate non solo nelle nostre università ma anche in quelle francesi. Quest’anno la menzione AIC – Associazione Italiana Cineoperatori – è andata al romano Daniele Colombera che ha titolato lo studio sul direttore della fotografia, scomparso nel 2005, con un accattivante “La bottega Delli Colli”. Tonino Delli Colli per oltre 60 anni ha lavorato con nomi del calibro di Paolini, Monicelli, Risi, Fellini, Benigni vincendo sei Nastri D’Argento e quattro David di Donatello. Al suo fianco il cugino Franco Delli Colli, divenuto anch’egli direttore della fotografia. Il testimone oggi passa a Laura, figlia di Franco, presidentessa del SNGCI, che al cinema dedica la vita. Citiamo un suo libro prezioso, divertente e raro: “Il gusto del cinema internazionale in 100 ricette”. Dice bene Colombera: si tratta di una vera “bottega” familiare. Ma i Bach non erano tutti musicisti?

Sequenze, un anno di cinema su “La nuova del sud”.
Tra i testi di nuova pubblicazione il sindacato dei giornalisti cinematografici ha presentato a Venezia ’64 “SEQUENZE Un anno di cinema su La nuova del sud” di Armando Lostaglio con una prefazione di Giancarlo Giannini e un intervento di Ermanno Olmi. L’editore Donato Macchia bene ne illumina lo spirito: “Per una attività editoriale del sud, di una piccola regione come la Basilicata, è fondamentale ampliare le proprie esperienze anche nella pubblicazione di testi specifici. (…) le recensioni cinematografiche di Armando Lostaglio (…) abbiamo ritenuto importante raccoglierle in una pubblicazione ad hoc (…) per riconoscere i meriti delle diverse potenzialità culturali che si spendono sul territorio (…) con quanti credono che l’evoluzione di una regione passi anche e soprattutto attraverso la cultura, la comunicazione e la divulgazione di prodotti qualitativamente validi”.
Armando Lostaglio , nato a Rionero in Vulture (Potenza), giornalista, critico cinematografico, vicepresidente del CINIT-Cineforum italiano. Nella sua città natale ha fondato il cineclub Vittorio De Sica e dal 1999 promuove il premio omonimo riservato alle scuole. Nel 2004 ha pubblicato “Rivolte”, libro sulle vicende delle scorie nucleari di Scansano. Nel 2006 ha collaborato al documentario “Mineurs” di Fulvio Wetzl sui nostri minatori in Belgio, girato nel distretto di Limburg e in 11 comuni della Basilicata, sorretto dalla colonna sonora di Adamo, anch’esso figlio di emigrati siciliani.

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