09 novembre 2006

"Ventidue passi d'amore" di Daniele Passerini

di Daniela Benaglia
Ero dalla parrucchiera - vicino casa - che si chiama Lorena, giusto per fare pubblicità al concorso internazionale di poesia, narrativa e pittura che stavo organizzando, quando una ragazza mi si avvicina...
Parlando le avevo raccontato di questo mio Premio e del libro di poesie che avevo pubblicato, "Maturando" edizioni OTMA di Milano.
Dopo diversi giorni mi arriva una telefonata proprio da questa ragazza che mi annuncia la presentazione a Como del libro di un suo caro amico che si chiama Daniele Passerini e che viene apposta da Perugia.
Comincio a spargere la voce e nel frattempo ho la fortuna di sentire direttamente l'autore tramite messaggi e telefonate dal cellulare e successivamente tramite e-mail. Non ho potuto essere presente quel sabato a Como ma è come se ci fossi stata. Dalla voce ho capito di primo acchito che questo ragazzo del '65 doveva essere una persona straordinaria... infatti qualche giorno fa ho avuto l'onore di confermare la mia tesi.
Come? Ci siamo scambiati i libri e nonostante sembrino tanto diversi, in realtà ho notato quanta voglia d'amare ci accomuna.

Nel mio "Maturando" ogni giorno, ogni data rappresentano la voglia di esternare questo immenso bisogno di amare e di trovare la famosa metà mela che è così difficile da riconoscere. Nel cammino d'amore di Passerini in Ventidue passi d’amore, edizioni Bonanno di Roma, è come se ci fosse una risposta ai miei perché e da qui si può affermare che niente capita mai per caso.
Nella vita tutto ha un senso e non serve nemmeno sapere quando si capirà. Accade e basta. Siamo parte di un meraviglioso tutto dove regna sovrano l'Amore universale.
Nella sua poesia "I confini" l'autore dice:

Tra un amore e l'altro
fingiamo che la felicità
dipenda da chi amiamo.

A volte non accettiamo i nostri limiti ed è più facile pensare che se non siamo felici la colpa non è nostra. Abbiamo questo bisogno estremo di sentirci amati che a volte trascuriamo l'essenza vera dell'amore, del nostro amore, quello che prima dobbiamo donare a noi per riuscire a trasmetterlo agli altri:

Il vero viaggio accade dentro,
a riabbracciar noi stessi.

Sono liriche profonde quelle di Passerini che sconfinano dalla quotidianità, si liberano dall'egoismo per donare a chi ha più bisogno. Nell'amore vi è anche dolore e la capacità di superare questo ostacolo porta alla gioia, pur vedendo l'allontanarsi dell'oggetto in questione. L'augurio poi, che la persona amata possa trovare la sua strada, mostra quanto l'uomo, prima ancora dello scrittore, prevalga e s'innalzi verso la luce stellata pur consapevole d'aver perso la donna a lui cara.
In Daniele la parola addio non esiste, bensì vi è la consapevolezza di un superamento dell'ostacolo, visto come essenziale per migliorare la sua vita e di chi non tornerà.
La sua poesia ha toni delicati e tinte a pastello per descrivere paesaggi del cuore, ma anche geografici, dove troviamo acque cristalline e farfalle, fiamme azzurre e angeli e dove sentiamo i sapori dell'amore nella poesia "L'inverno".
Anche quando sembra che lo scrittore si lasci andare al pianto ecco che nuovamente riesce a tranquillizzare il lettore terminando con l'umiltà nell'ammettere uno sbaglio.
Così in "Il pentimento"

[...] Cielo, piangi le mie lacrime.
Ecco dileguano le tenebre
si squarcia d'azzurro l'aria
capisco d'aver sbagliato:
tradito ho amor bramando.

Daniele Passerini con la sua storia finita male ci dice: esiste sempre la possibilità di continuare a navigare, anche nelle tempeste e nel buio più pesto.

Credo sia un ottimo spunto per risollevare gli animi anche quando tutto ci sembra perduto.

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