19 giugno 2006

"Il Sempione – Strada napoleonica, galleria ferroviaria" di Virginia Lodi

15 ottobre 2005
Traforo del Sempione: la storia

Fornire uno spaccato quanto più preciso ed obiettivo di fatti, persone e avvenimenti che hanno portato alla realizzazione di una fra le gallerie ferroviarie più importanti del panorama europeo. E’ quanto si propone il volume “Il Sempione. Strada napoleonica – galleria ferroviaria. Ferrovie e tramvie nel Verbano Cusio Ossola” (presentazioni di Paolo Ravaioli, Presidente della Provincia del Verbano Cusio Ossola, e di Claudio Zanotti, Sindaco di Verbania), pubblicato per mano degli editori Alberti e Grossi nel centesimo anno dall’apertura dell’omonimo tunnel, capolavoro dell’ingegneria ferroviaria di inizio secolo che, con la lunghezza di 19803 metri, riuscirà a conservare il primato fino ai giorni nostri. L’autrice, Virginia Lodi, offre un quadro vasto e dettagliato del valico del Sempione, a partire dall’età romana sino ad oggi. Si comincia dunque dal 47 d.c., quando l’imperatore Claudio decide di realizzare una mulattiera come alternativa a quella più impervia e ostile del Gran San Bernardo. Il racconto prosegue quindi con la descrizione degli sforzi compiuti da Stockalper, “le Roi du Simplon”, per ampliarne traffici e commerci, per poi passare alla grande tenacia profusa dagli ingegneri italiani e francesi nel trasformare questo piccolo ma cruciale collegamento in una importante strada carrozzabile secondo la volontà di Napoleone Bonaparte. Con un salto di qualche anno ci si ritrova quindi alla fine dell’Ottocento e ai primi tentativi per realizzare un traforo – secondo la tecnica di quegli anni – capace di collegare in poco tempo l’Italia, e soprattutto i suoi nevralgici centri del nord ovest, alla Svizzera e alle principali città della Francia. L’ultimo diaframma della prima galleria cadrà alle 7.20 antimeridiane del 24 febbraio 1905. Un breve scritto sul Simplon Orient Express, il treno di lusso che ha fatto sognare intere generazioni di viaggiatori, chiude il capitolo dedicato al Sempione per lasciar spazio ad una carrellata sulle principali linee ferroviarie che hanno consentito di collegare il tunnel alle maggiori città dell’Italia settentrionale.
Il volume, ulteriormente impreziosito dalla presenza di un inedito di Francesco Ogliari sulla Libera Repubblica dell’Ossola e arricchito del contributo di Raffaele Fattalini dedicato ai personaggi illustri del Sempione, si propone tuttavia di analizzare anche i mezzi di trasporto e le principali ferrovie che negli anni hanno servito, o continuano a servire, gli abitanti del Verbano Cusio Ossola. Si passa così dalla tramvia Verbania – Omegna alla Ferrovia elettrica Intra – Premeno, dalla cremagliera della Stresa – Mottarone agli arditi viadotti della Locarno – Domodossola. Con una curiosa digressione sui progetti mai realizzati della Locarno – Fondatoce e della Ferrovia Prealpina, primo quanto vano tentativo “…per collegare, una volta e per sempre, le due “sorelle” Intra e Pallanza…”.
Obiettivo dell’opera è dunque anche quello di porre all’attenzione generale il coraggio, la forza e la caparbietà che hanno animato queste importanti realizzazioni di inizio Novecento, di cui oggigiorno restano poco più che le ceneri. Perché, come ricorda l’autrice nella sua introduzione al volume, in una provincia come quella del Vco, caratterizzata da un territorio esteso per oltre il 50% ad una altezza superiore ai 1200 metri e con i dati di accessibilità alle scuole e ai presidi ospedalieri fra i più bassi di tutto il Piemonte, un rinnovamento infrastrutturale sulla scorta di quanto già avviato in passato sarebbe un decisivo passo in avanti per il rilancio economico e sociale dell’intero territorio.

(Il Sempione – Strada napoleonica, galleria ferroviaria. Ferrovie e tramvie nel Verbano Cusio Ossola – illustrato -, Virginia Lodi, Alberti Libraio Editore – Grossi Edizioni)

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